mercoledì 31 agosto 2011

Yurtta Barış, Dünyada Barış

Ossia "Pace in casa, pace nel mondo". Sono alcune tra le parole più celebri di Atatürk e sono scolpite sotto il suo gigantesco busto della collina di Izmir. Ho pensato di intitolare così il resoconto che voglio assolutamente farvi del mio viaggio in Turchia dal quale sono appena rientrata.
Partenza lunedì 22: aereo ore 10.00 da Orio al Serio, ma mi presento là due ore prima per ricevere i documenti d'imbarco dallo sportello dei Viaggi del Turchese e per caricare il bagaglio in stiva. Le due ore ci vogliono tutte, una volta passato il check-in non aspetto neanche dieci minuti e arriva la navetta che ci porta all'aereo, compagnia OnurAir (più comodo di Ryanair, decisamente molto più comodo!!). Atterriamo alle 13.40 ora locale (bisogna spostare l'orologio un'ora avanti) e veniamo smistati tra le varie guide. Alla fine siamo sei pullman da 40 persone. La nostra guida si chiama Ediz e scopriremo in seguito di essere stati decisamente fortunati ad averlo incontrato perchè si è rivelato una persona davvero splendida e squisita, di come se ne incontrano poche. Siamo fortunati anche come gruppo: tendenzialmente giovane (il più anziano ha solo 63 anni e il più giovane ne ha 9) e tutti viaggiatori; penso sia un caso più unico che raro, ma non c'è mai stato un ritardo da parte di nessuno, nè una lamentela, nè necessità improvvise che stravolgessero il programma e nessuno è mai stato male. Insomma: la vacanza ideale. Non so come sia andata negli altri pullman, ma da noi è stato un piccolo idillio, nonostante, ovviamente, ci fossero persone più simpatiche di altre. Dopo essere arrivati all'hotel Günes (****), in Istanbul, posizionato sulla tangenziale, leggermente decentrato, abbiamo cominciato con la riunione di benvenuto dove abbiamo fissato i vari "paletti" per il viaggio, mentre sorseggiavamo l'aperitivo di benvenuto gentilmente offertoci. La prima visita è stato un giro di tre ore della città dopo cena: Istanbul by night. Uno spettacolo. Poi, con il fatto che eravamo nel periodo del Ramazan, tutte le città erano in festa, tutto era illuminato, comprese le moschee. Tra l'altro Istanbul non dorme mai, tutti i negozi, persino i fruttivendoli, sono aperti ventiquattr'ore su ventiquattro.
La mattina dopo, di buon'ora abbiamo visitato la chiesa (poi moschea, oggi museo) di San Salvatore in Chora, ricca di mosaici ed affreschi tratti dai vangeli apocrifi. Per quanto sia piccola, è tenuta alla perfezione, recentemente ristrutturata, è un vero gioiellino. Abbiamo poi proseguito a piedi verso la moschea di Solimano il Magnifico che, come atmosfera ho apprezzato ancora più della celeberrima moschea blu che abbiamo visitato subito dopo. Proprio di fronte è collocata la monumentale Santa Sofia, dove sono appena terminati i restauri. Grazie a Ediz abbiamo potuto visitare, pur non essendo prevista nel programma, la cisterna adiacente. Si tratta di un palazzo sotterraneo dell'epoca bizantina che veniva utilizzato in passato come cisterna e che oggi è stato tramutato in museo; scendendo le scale sembra davvero di entrare in un altro tempo, oltre che apprezzare il fresco e l'oscurità. Sempre proseguendo a piedi abbiamo raggiunto il Gran Bazar: è un vero labirinto. È vero, ci si può trovare di tutto, è molto suggestivo a vedersi, ma a me ha fatto un po' l'impressione di essere una "fregatura per turista" perciò mi sono limitata a fare foto, ma non ho acquistato nulla. Nel pomeriggio abbiamo visitato, invece, il bazar delle spezie, noto anche come bazar degli egiziani, e lì è molto più picevole perdersi tra i colori e i profumi da mille e una notte. Oltre al tipico edim çai (tè alla mela) ho acquistato pistilli di zafferano iraniano, ma ci sono spezie davvero pe tutti i gusti. Per concludere la giornata ci siamo rilassati con una lunga crociera sul Bosforo, ammirando le coste di questa splendida città che vanta 15 milioni di abitanti e una storia da far girara la testa.
Terzo giorno: visita del palazzo di Topkapi, un'altra meraviglia incredibile. Non ci sono molte parole per descriverlo, ma se non potete visitarlo di persona vi consiglio di vedere il film omonimo, giusto per farsi un'idea. Dopo pranzo siamo partiti alla volta di Ankara (453km) e abbiamo avuto la nostra prima (e fortunatamente unica) disavventura: si è rotto il pullman dopo un'ora che eravamo in autostrada. Fortunatamente un altro autista, in ferie, abitava poco distante e ci è venuto a prendere in una decina di minuti. Siamo stati fortunati insomma. Alla sera siamo arrivati nel nostro hotel di Ankara (Hotel Buyuk Anadolu ****) sani e salvi.
La mattina seguente, dopo la visita al museo delle civiltà anatoliche di Ankara abbiamo ripreso il cammino verso la Cappadocia. La prima sorpresa è stato il lago salato, un vero spettacolo naturale. Avevo visto il Mar Morto, e si tratta più o meno dello stesso fenomeno, ma qui durante l'estate l'acqua evapora completamente e rimane solo il sale. Sembra di essere sulla neve. Con questo sale vengono realizzati prodotti cosmetici e viene ricavato il sale da cucina ovviamente. Una volta arrivati abbiamo ricevuto il colpo di grazia, in senso positivo naturalmente, perchè abbiamo potuto visitare con la suggestiva luce del tramonto la valle di Goreme con le famose chiese rupestri, in cui gli affreschi sono ancora perfettamente conservati. Entrando nel "duomo" si ha un po' la stessa sensazione di vedere gli affreschi di Giotto ad Assisi: un vero spettacolo naturale ed artistico. Siamo poi arrivati in hotel (Hotel Dinler *****). Dopo cena, grazie ad Ediz abbiamo potuto trascorrere una deliziosa serata a base di çai, raki e naghilè alla mela, sullo sfondo della Cappadocia: un'esperienza unica.
La mattina seguente ci siamo persi nell'escursione tra le abitazione troglodite (abitate fino al 1952) di Zelve e tra i camini delle fate. subito dopo pranzo abbiamo proseguito la visita delle città di Ortahisar e Uchisar, con la splendida fortezza, dove ho lasciato un pezzettino di cuore a un ragazzo di nome Zalimn che, probabilmente, non rivedrò. Infine abbiamo concluso con una visita della valle dell'uva, della valle dei cacciatori e della valle dei piccioni.
Sesto giorno: la sveglia ha suonato alle quattro e mezza visto il lungo viaggio che ci attendeva (650km). La prima visita è stata a una delle città sotterranee utilizzate come rifugio dai cristiani ed erano le sei del mattino. Dubito che mi ricapiterà di visitare un museo così presto. Lungo il percorso ci siamo fermati al Caravanserraglio di Sultanhani e abbiamo poi proseguito verso Konya per la visita al mausoleo di Mevlana, grande figura della spiritualità musulmana. Era, tra l'altro, un giorno di festa, l'equivalente islamico del nostro Natale perchè la notte prima Maometto era diventato profeta, perciò c'erano molti visitatori islamici e la visita è stata ancora più suggestiva. Verso sera siamo arrivati nell'area di Pamukkale/Denizli dove, pur non avendone il tempo materiale, abbiamo visitato una piccola parte del sito archeologico di Gerapoli, in particolare il teatro, per poi goderci il tramonto su un altro regalo della natura: le cascate pietrificate. Abbiamo pernottato all'Hotel CH Pamukkale (****).
Settimo giorno: Siamo partiti nuovamente di buon'ora per raggingere il sito di Afrodisias, uno dei luoghi archeologici maggiormente interessanti della Turchia dove gli scavi proseguono tutt'ora. In serata abbiamo raggiunto Efeso e quest'ultima tappa è stata forse una delle cose più belle che abbia visto in questo viaggio incredibile. Su tutto la biblioteca di Celso, con il sole alle spalle che tramonta e il silenzio che aleggia lì intorno perchè eravamo l'unico gruppo a visitare il sito vista l'ora. È stata davvero un'esperienza unica. Il viaggio è proseguito ancora verso Izmir dove abbiamo pernottato all'Hotel Aksan (****).
Non si può dire che abbiamo dormito molto perchè alle 5 del mattino eravamo già in aeroporto dal momento che l'aereo sarebbe decollato alle 7.00, ma il sonno è stato senz'altro profondo. Purtroppo, alle 9.00 ora locale scendevamo sul suolo dell'aeroporto Michelangelo di Bergamo e tornavamo a respirare l'aria italiana.

Questo è il resoconto del viaggio, poi veniamo a quelche notizia pratica che potrebbe tornarvi utile in caso decideste di visitare la Turchia, cosa che vi consiglio vivamente.
Cibo e cibarie: allora, se siete vegetariani nessun problema, mangerete benissimo, qualche problema in più se siete vegani, ma, nel complesso, troverete molte cose da mangiare. Il pasto tipico si svolge in questo modo: come antipasti una bella insalatina di verdure crude di stagione (se siete nella zona sull'Egeo non dimenticate di chiedere un assaggio del locale aceto di melograno, è molto gustoso e rinfrescante!) e una zuppa calda, solitamente di lenticchie. L'usanza della zuppa risale al periodo della guerra, quando non c'era pane fresco e nasceva la necessità di smaltire il pane secco che veniva, quindi, inzuppato. Tra altri antipasti tipici troverete la famosa pizza turca farcita in vari modi: o con il formaggio, o con la carne trita o con le uova; delle uova strapazzate con pomodoro e cipolle; involtini di foglie di vite; involtini di sfoglia fritta ripieni di formaggio. Tra le salsine da accompagnare con il tradizionale pane turco non mancano: la purea di fave, una crema di formaggio e pomodoro leggermente piccante e altre puree di legumi. La portata principale può variare: se vi trovate sulla costa il pesce è ottimo, anche se un po' caro, molto più economico è il kebap di cui esistono centinaia di varietà (per intenderci è come dire "pasta" in Italia: le qualità sono innumerevoli). Come accompagnamente troverete verdure cotte (solitamente zucchine, peperoni o melanzane) e del riso basmati bianco. Se siete vegetariani sostituiranno la carne con dei legumi oppure con del formaggio ottimo. Il pasto si conclude generalmente con della frutta fresca, soprattutto anguria, melone giallo e uva sultanina fresca (ottima e senza semi!); se siete nella zona dell'Egeo non fatevi mancare i fichi! Trovere ovunque una notevole quantità di frutta secca e dolcetti vari di cui, purtroppo, non sono amante a caura del fatto che sono tutti immaersi nella melassa che dopo un boccone mi dà la nausea. A colazione non fatevi mancare lo yogourt locale, più denso e acidulo di quello greco (io l'ho adorato) e se capitata nella zona dell'Egeo assaggiate lo "yogourt drogato" cioè condito con miele e oppio. Lo yogourt è consigliato a colazione anche se non vi piace (ne basta qualche cucchiaio) per prevenire eventuali problemi intestinali che terrorizzano i turisti. Io, su consiglio di Ediz, ne ho mangiato sempre (a parte che mi piaceva molto e l'avrei mangiato comunque) e pur mangiando sempre frutta e verdura fresca (sconsigliato al turista che teme questo tipo di problema) non ho avuto alcun minimo problema, nulla di nulla. L'unica avvertenza: non commettete l'errore di bere acqua del rubinetto, nemmeno negli hotel (dove solitamente c'è anche l'indicazione di non farlo "içilmez" vuol dire vietato in turco) perchè non è potabile.
Acquisti: oltre a tutto ciò di tipicamente turistico che troverete in giro non tornate in Italia senza qualcosa che abbia l'occhio di Allah (portafortuna), una spilla, un bracciale, un ciondolo o un magnete, ce n'è per tutti i gusti. Se vi piacciono i tappeti sappiate che è l'arte nazionale turca, nonostante i tappeti iraniani godano di maggior fama, mentre l'arte nazionale maschile è quella della ceramica, perciò se vi piacciono le ceramiche ne troverete di ottima fattura e tutte rigorosamente fatte e dipinte a mano. Non mancano i gioielli, soprattutto ricordatevi che la pietra nazionale è il turchese (da cui deriva il nome Turchia) che è di un azzurro molto vivo. Fidatevi solo di coloro che vi rilasciano il certificato di garanzia per essere sicuri che sia davvero turco e che non sia un falso. Per qualche pensierino meno costoso, ma comunque molto apprezzabile, vi segnalo l'acqua di colonia al limone: ha un otimo profumo ed è anche un disinfettante essendo ad 80°, l'antenato dell'amuchina insomma. Troverete anche pashmine di ogni tipo e spezie ovviamente. Se decidete di acquistare dei pugnali pensateci bene, in aeroporto potrebbero perquisirvi per essere certi che non siate terroristi.

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