sabato 31 dicembre 2011

Ciao...

...ci vediamo l'anno prossimo!!!


Xoxo

sabato 24 dicembre 2011

A Christmas Eve Classic

Buonasera e buona Vigilia!
Come vi state preparando per queste feste? Io, in attesa che sia domani, e non troppo per i regali in realtà, sono impegnata in cucina...e per stasera un classico: branzino al forno!
Premessa: ogni anno mi riprometto: Non pulirò mai più un pesce in vita mia! E invece ogni volta rieccoci. È traumatico secondo me. Ecco perchè è meglio prepararlo prima, così ora di cena passa l'immagine di aver "pulito" questo povero animale. Comunque è buono, quindi amen.

Ingredienti:
3 bei branzini freschi
limone non trattato
alloro
timo
zenzero fresco
melograno (del balcone di mia mamma)

Procedimento:
Appunto: pulite il pesce e pulitelo bene! Ricordandovi anche di tagliare tutte le pinnette e la coda in fondo. Lavatelo ed asciugatelo. Nel frattempo preparatevi una teglia capiente e cospargete il fondo d'olio. Riempiti l'interno del branzino con una fettina di limone, una foglia di alloro, del timo e un pezzetto di zenzero. Copritelo all'esterno con una foglia di alloro tenuta ferma da un'altra fettina di limone. Cospargete il tutto con la buccia di limone precedentemente grattugiata, con un altro po' di timo e con i chicchi di melograno che fanno sempre molto Natale. Et voilà! In realtà è semplicissimo. Poi infornate a 180° e servite bello caldo, l'ideale sarebbe con delle patate al forno magari.
Bon appetit e buona Vigilia!

Xoxo

giovedì 22 dicembre 2011

MERRY CHRISTMAS AND A HAPPY NEW YEAR!!!

Buonasera!! Mi scuso per la prolungata assenza, ma sono state settimane molto intense in cui non solo non ho avuto tempo di scrivere qui sul blog, ma nemmeno di preparare alcunchè. perciò non ho nuove ricette per il momento, ma una bella notizia ve la posso dare! Vi ricordate che vi avevo preannunciato che sarei andata a fare il casting per la trasmissione Cuochi&Fiamme? Ebbene, ho ricevuto oggi la tanto attesa telefonata e...sì: mi hanno presa!! Perciò che dire, vi terrò informati ;-) Ovviamente le ricette che sperimenterò in questo periodo rimarrano, però, top secret ;-)

Ma questo post è per augurarvi di trascorrere delle felici feste, con la famiglia, con gli amici, con chi volete insomma, basta che vi rilassiate un po'! E per il nuovo anno? Beh, vi auguro il meglio, e, se si può, che la vostra situazione migliori! Per quanto riguarda me mi auguro che le cose continuino ad andare come stanno andando perchè non vedo come potrebbero essere migliori visto che ho praticamente tutto quello che si potrebbe desiderare :-D

Come piccolo regalino vi lascio questa canzone che ho scoperto solo ieri sera, spero sia di vostro gradimento!




Xoxo

domenica 4 dicembre 2011

Soffi-cecine

Buonasera! Rieccomi per una ricetta lampo. Doveva essere la solita farifrittata con farina di ceci, invece all'ultimo ho deciso di cambiare e di fare una sorta di piadina sempre utilizzando i ceci. In corso d'opera, però, ho notato che l'aspetto poteva ricordare anche quello dei sofficini e quindi diciamo che si tratta di un ibrido :)

Ingredienti:
farina di ceci
1 cucchiaio di farina 00
sale
olio
rosmarino
1 pizzico di bicarbonato
acqua q.b.
formaggio a fette

Procedimento:
Mischiare le farine, il sale, il rosmarino e il bicarbonato. Aggiungere un po' d'olio e cominciare a mescolare con la frusta. Aggiungere lacqua fino ad ottenere una pastella morbida ma non liquida. Oliare due padelle e versarci il composto tipo crepes. Far doare bene da un lato e girare. Stendere il formaggio a fette, lasciar fondere e piegare. Ottime ancora calde ;)

Xoxo

domenica 27 novembre 2011

Coccola del sabato sera

Direi che si vede che ci stiamo avvicinando alle feste vista la quantità di dolci che sto facendo apparire sul blog ;)

Ingredienti:

4 uova
zucchero a velo
essenza
zibibbo q.b.
latte di riso (o d'avena) q.b.
farina (2 o 3 cucchiai)
cocco rapè (quasi il contenuto di una busta)
250g di ricotta
cacao amaro
burro (per la teglia)

Procedimento:
Montare gli albumi a neve aiutandosi con un pizzico di sale nel composto e lasciare da parte in frigo. Nel frattempo sbattere i tuorli con lo zucchero a velo fino ad ottenere una crema, poi aggiungere un po' di essenza alla vaniglia o alla mandorla. In un'altra ciotola lavorare la ricotta con del latte d'avena o di riso e un po' di liquore, ottenendo un composto morbido ma non liquido. Aggiungete un paio di cucchiai di farina 00 ai tuorli sbattutti e amalgamate bene. Proseguite aggiungendo un po' del composto con la ricotta ed incorporate due o tre cucciai di farina di cocco. Fate attenzione amntenere l'impasto sempre abbastanza morbido. Mettete anche il cacao (abbondate se volete far diventare la torta bella scura). Mettete tutto il composto di ricotta e ancora farina di cocco, se necessario anche cacao. Aggiungete una bustina di lievito per dolci ed incorporate gli albumi montati. Se il composto è troppo liquido aggiungete ancora farina. Amalgamate bene il tutto e versate in una teglia. Fate cuoocere in forno già caldo a 180° per 30 minuti circa, ma fate la prova stecchino.

Xoxo

sabato 26 novembre 2011

Poison cake

No, non ho intenzione di avvelenare nessuno ovviamente, nonostante sia un po' nervosetta negli ultimi giorni: sarà quest'arietta frizzante, ma il nome è dovuto principalmente alla mia vera e propria dipendenza dalla canzone Poison di Alice Cooper. La conoscevo già, ma è da ieri sera che non riesco a smettere di levarmela dalla testa. Ma passiamo alla torta ;)

Ingredienti:
2 uova
4 cucchiai di zucchero
8 cucchiai di farina 00
1 vasetto di yougurt intero
zibibbo q.b.
orzo q.b.
scagliette di cioccolato fondente
sale
lievito

Procedimento:
Premetto che si tratta di una torta completamente inventata, migliorabile, che forse non verrà una seconda volta, perciò prendetela con le pinze :)
Montate gli albumi a neve con un pizzico di sale. Sbattete i tuorli con lo zucchero e l'orzo. Aggiungete la farina, lo yougurt e lo zibibbo. Amalgamate bene il tutto mantenendo il composto bello morbido. Incorporate gli albumi montati e il lievito. Versate in uno stampo e infornate a forno già caldo a 180° per 20-25 minuti circa (fate la prova stecchino). Prima di ultimare la cottura spolverate la superficie con le scagliette di cioccolato. Et voilà.




I wanna love you, but I better not touch
I wanna hold you, but my senses tell me to stop
I wanna kiss you, but I want it too much
I wanna taste you, but your lips are venomous poison


Xoxo

venerdì 25 novembre 2011

Bastontofu giallo

Buonasera a tutti!
Ebbene ho una ricettina semplice semplice da proporvi, però è molto gustosa :)

Ingredienti:
tofu fresco
salsa di soia
salsa tahine
farina di ceci
acqua
farina di polenta
olio

Procedimento:
Tagliate il tofu a listarelle abbastanza spesse (tipo quelle dei bastoncini di merluzzo) e lasciatele marinare per qualche ora in un composto di salsa di soia e salsa tahine. Dopodichè passatele nella pastella (piuttosto densa) di farina di ceci e acqua ed impanatele con la farina di polenta. Friggete finchè non sono ben dorate. Croccantissime! Buon appetito.

Xoxo

venerdì 18 novembre 2011

It's an advertising world

Mercoledì è scoppiato l'affaire Benetton, sono convinta che tutti ne siate, ormai, volenti o nolenti, stati informati. Sì, perchè in un perodo come questo l'imperante della nostra società è, sempre e comunque, la pubblicità. Regge il mondo e lo commercializza. Lo sappiamo. E non si può assolutamente dire (da anni ormai) che United Colors of Benetton non sappia come fare notizia, investendo in pubblicità che ottengono una visibilità decisamente maggiore e globale rispetto agli spazi che possano essere acquistati dal gruppo. È stato sufficiente tornare ad uno dei classici: il bacio, bacio che lo stesso gruppo aveva già lanciato, creando le solite proteste e indignazioni. Che piaccia o no la nuova pubblicità, non si può non essere d'accordo sul fatto che ha funzionato e non poco! Chapeau.
Ma c'è un'altro cartellone pubblicitario di cui mi piacerebbe parlare. Da qualche settimana lo vedo praticamente tutti i giorni in metropolitana. È estremamente semplice, eppure è ben fatto, invia un messaggio chiaro senza dover per forza giocare su allusioni particolarmente ardite e, forse per questo, ne esce un po' penalizzato. Oggi, avendone il tempo, gli ho scattato una foto, foto che vi propongo qui.

Xoxo

mercoledì 16 novembre 2011

Riso turco

Buonasera a tutti!
Innanzitutto una novità carina da condividere qui sul blog: sono stata selezionata per un provino per il programma Cuochi&Fiamme che, sicuramente, conoscerete. Giovedì prossimo verrò messa alla prova in quel di Milano e vedremo se qualcuno degli esperimenti pubblicati qui sul blog potrà tornarmi utile! In ogni caso vi farò sapere ogni risvolto e non mancherà, ovviamente, un dettagliato resoconto della giornata :)
Ma passiamo alla ricetta di questa sera. In realtà si tratta di una delle cose più semplici e più buone che si possano mangiare, soprattutto qui in Lombardia. Non ho pretese di innovazione: è un piatto della tradizione ed è ottimo così com'è ;) L'unica novità è che per prepararlo ho utilizzato i pistilli di zafferano di provenienza iraniana che avevo acquistato durante il mio viaggio in Turchia. Se vi interessano li trovate al mercato delle spezie. Devo avvertirvi, però, che sia il gusto che l'aspetto sono piuttosto diversi da quelli dello zafferano cui siamo soliti: il colore è arancione carico, praticamente rosso e il sapore un po' assente, insomma è meglio lo zafferano nostrano, ma provare non fa  mai male e, comunque, il risotto è stato molto apprezzato ;)

Ingredienti:
riso da risotto/minestre
zafferano
cipolla
brodo
vino per sfumare
burro


Procedimento:
Mettete a sciogliere i pistilli in acqua calda alcune ore prima di cominciare la preparazione del risotto altrimenti non rilasceranno il caratteristico colore e nel frattempo preparate il brodo. Poi procedete secondo la maniera classica: soffriggete la cipolla finchè è bella dorata e tostateci insieme il riso. Sfumate con del vino a fiamma bella vivace e cominciate ad aggiungere il brodo per cuocere il riso. A circa cinque minuti prima dell'effettiva cottura del risotto unite l'acqua con i pistilli sciolti (alcuni rimarranno interi, ma mischiandoli al riso caldo scompariranno del tutto) e continuate a cuocere. A cottura ultimata lasciate riposare qualche minuto. Poi aggiungete del burro fresco e mescolate velocemente in modo da farlo sciogliere ma senza cuocerlo. Mangiandolo sentirete il gusto di burro in bocca, davvero buono!

Xoxo

sabato 12 novembre 2011

Prime luci o tramonto?

Ci sono poche certezze nella vita e una di queste sono i libri di Fabio Volo. Quando si comprano i suoi libri si sa esattamente cosa si troverà all'interno, per questo vende innumerevoli copia ed è tradotto nelle principali lingue straniere: non perchè sia alta letteratura (questo lo sappiamo da sempre), me perchè risponde a delle aspettative, così come i suoi programmi (in radio o in televisione) o i suoi film.
Peccato che "Le prime luci del mattino", fresco di stampa per Mondadori al "modico" prezzo di 19 euro, non rispetti nessuno degli accordi tacitamente stipulati con il pubblico.
Anche i romanzi precedenti abbondavano di luoghi comuni, ma non in modo piatto e freddo come questo. Se fosse un libro scritto bene si potrebbe definirlo un puro esercizio di stile, ma sicocme non lo è non saprei come altro inquadrarlo se non come un accostamento mal riuscito e poco curato di una sfilza di banalità che nemmeno il lettore più affezionato potrebbe tentare di giustificare o rendere piacevole. Quello che si trovava nelle pubblicazioni antecedenti erano realtà semplici, quotidiane, snza alcuna pretesa di originalità, ma in cui tutti (o quasi) potevano riconoscersi, qualcosa per cui sorridere o ridere addirittura, qualcosa con un'anima anche se un po' bruttino. Questa volta non traspare nulla dell'ironia e della simpatia dell'autore.
Non credo che sia nemmeno definibile come romanzo: non c'è una storia, non c'è un solo punto che spinga a continuare a voltare le pagine per raggiungere l'ultima se non, forse, la speranza, sempre più flebile nel corso della lettura, che ci sia una svolta, che il libro migliori e si riveli un buon investimento di quei 19 euro. Al contrario, la banalità e la scontatezza imperlate in questo modo tendono a divenire realmente fastidiose, così come il continuo saltellare avanti e indietro tra pagine di un diario scritto chissà quando (da chi ci viene rivelato subito) e una prima persona narrante che parla al presente (sì, ma quale presente? Dov'è l'Italia che stiamo vivendo? Dove sono i problemi che l'autore conosce perfettamente ed è solito affrontare anche e soprattutto dal punto di vista politico?) invogliano molto a chiudere il libro e rimanere a godersi la copertina che, a dispetto del contenuto, non è malvagia.
Non è un romanzo: non c'è alcun inquadramento temporale, nè spaziale. La non-storia potrebbe avere luogo in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo, ma questo, purtroppo, non è un pregio. Ci vuole una connotazione, anche minima, ma non si può lasciare tutto a galleggiare in un etere irreale che dubito esista anche nella fantasia dello stesso autore. I romanzi riusciti, i personaggi che amiamo, i luoghi in cui andiamo dopo aver letto un  libro o che riconosciamo tra le righe perchè ci siamo già stati qui latitano. Non c'è nulla a cui aggrapparsi per affezionarsi, come d'altra parte non c'è sentimento in nessun luogo del libro, nemmeno in una parola, nulla. Viene quasi il dubbio che Fabio Volo sia stato costretto a scriverlo contro la propria volontà, o che non l'abbia mai riletto, o che non fosse che lo scheletro per una storia ancora da costruire, quell'abstract che, forse, non andrebbe nemmeno presentato all'editore per quanto scarno. È un passaggio, certo, ma deve essere fatto evolvere. Fosse un'opera prima non sarebbe stato pubblicato. Fosse di qualcuno il cui nome non assicura una vendita di almeno 10000 copie in un battere di ciglia non sarebbe stato pubblicato.
E poi l'errore fondamentale: un uomo non dovrebbe scrivere in prima persona recitando la parte di un personaggio femminile. Forse nemmeno dopo uno studio approfondito, figuriamoci senza nemmeno aver mai ascoltato i discorsi, le paure o i racconti di un'amica sincera senza nel frattempo essersi costruiti la propria versione della storia, supposizione che nasce dalla lettura di queste pagine. Si sente che l'autore non si riconosce minimamente nella sua protagonista. Forse è stato troppo impegnato a raffazzonare commenti sulle donne per mettere insieme queste 244 pagine per provare a dare un alito di vita a questa donna che per un po' si comporta come una donna matura e navigata e per un po' come una liceale. Il vero problema è che nemmeno i personaggi secondari sono caratterizzati: dall'amica, al marito, alla "sorpresa" finale che, comunque, si intuisce abbastanza precocemente, e, soprattutto, all'amante non c'è nessuno che rimarrà in mente. Fantasmi. Senza nemmeno delle catene da far cigolare.
Fino a pagina 89 un mortorio tale da domandarsi perchè si sia dato la briga di scriverlo, poi una serie di sbrodolate sul sesso con meno stile del solito. Forse sarebbe il caso di rivedere le proprie priorità e tornare a concentrarsi sulla realtà.

Xoxo

venerdì 11 novembre 2011

castagneasy!

Per chi non ama i dolci troppo dolci o semplicemente per chi ama le castagne è un dolce che in questo periodo non si può lasciar scappare! ;)

Ingredienti:

500g di farina di castagne
1l di acqua (o anche di più, il composto dev'essere liquido)
uvetta reidratata
pinoli
un pizzico di sale
olio q.b.
rosmarino


Prima di essere infornato
Procedimento:
Sciogliete la farina nell'acqua senza che si formino dei grumi, una volta ottenuto un composto decisamente morbido unite l'uvetta e i pinoli e amalgamate il tutto. Ungete una teglia con dell'olio e versateci il composto. cospargente la superficie con del rosmarino e dell'altro olio. Infornate a 200° per 20 minuti, ma fate comunque la prova stecchino. Il castaggnaccio sarà pronto quando la crosticina sopra comincerà a spaccarsi.




Appena uscito dal forno!

Xoxo

martedì 1 novembre 2011

Anche se non è giovedì...

...gnocchi!
Era da un po' che avevo voglia di farli, ma per un motivo o per l'altro siamo arrivati ad oggi. Comunque l'attesa è valsa la pena :)

Ingredienti:
600g di patate bianche
farina q.b.
grana q.b
sale

 

Procedimento:
Cuocete le patate e sbucciatele mentre sono ancora calde. Trucco della mamma: asciugatele con il phon prima e dopo averle sbucciate, così si asciugheranno ancora di più. Passatele allo schiaccia-patate e aggiungete il sale e il formaggio grattuggiato. Poi cominciate ad incorporare la farina. Mi raccomando con le mani, non con il cucchiaio di legno! Ovviamente non mettetela subito tutta, perchè la quantità dipende dalla quantità di amido che contengono le vostre patate. Quando l'impasto comincia ad assumere consistenza mettetevi sulla spianatoia opportunamente infarinata ed impastate. Nel giro di pochi minuti dovresto ottenere la vostra bella palla. Staccatene dei pezzetti e formate delle strisce. Tagliatele e passate gli gnocchi sul "righino" o sul restro di una forchetta, così assorbiranno meglio il sugo ed avranno anche una faccia più carina. A questo punto salate l'acqua che già avrete opportunamente messo a bollire e calate gli gnocchi. Appena tornato a galla scolateli. Come avrete notato non c'è uovo, perchè se ci si impegna l'impasto non ne ha bisogno, è sufficiente la farina, così non vi diventeranno troppo collosi e duri. Fate però attenzione: dovete trattarli con molta cura, soprattutto mentre li scolate, altrimenti rischiate di romperli. Tirateli su e metteteli direttamente nei piatti, poi versateci sopra il condimento e spolverate col formaggio e lasciate che siano i commensali ad amalgamare il tutto.
Per il condimento:
Ho optato per un sughetto semplice al pomodoro. Leggero e gustoso.

Ingredienti:
Passata di pomodoro
sale
olio aromatizzato all'aglio
qualche foglia di basilico.


Xoxo

domenica 30 ottobre 2011

Torta un passo indietro

Ossia: come s-veganizzare una ricetta trovata su Veganblog. La foto era molto invitante, la ricetta sembrava semplice, ad eccezione che per il composto necessario per la sostituzione delle uova. Perciò, visto che vegetariana sì, ma vegana non lo sono (ancora), perchè complicarsi la vita? Ricorriamo alle uova e siamo a posto.

Ingredienti:
4 uova
200g di zucchero
250ml di latte (io ho usato quello di soia naturale)
200ml di olio
1 bustina di vanillina
300g di farina
1 bustina di lievito
1 piazzico di sale
3 cucchiai di cacao amaro

Procedimento:
Munitevi di una ciotola grande e due ciotole (sempre grandi) ma di dimensioni inferiori.
Cominciate montando gli albumi a neve. Nella ciotola 1 intanto sbattete i tuorli con lo zucchero. Unite gli albumi, il latte, l'olio e amalgamate bene sempre con la frusta. Nella ciotola 2 setacciate la farina, il lievito e la vanillina. A questo punto trasferire il composto liquido nella ciotola grande e versateci a pioggia il contenuto della ciotola 2. Continuate a sbattere finchè non sarà ben amalgamato (deve rimanere morbido). A questo punto dividete con la precisione più assoluta il composto a metà nelle due ciotole 1 e 2. In una aggiungete 3 cucchiai abbondanti di cacao amaro. Facendolo il composto aumenterà di consistenza. Aggiungete latte finchè non ottenete una consistenza liquida come quello bianco.
A questo punto preparate o una teglia grande o due piccole come ho fatto io e cominciate a versare i composti alternando due cucchiai bianchi e due neri. Partite dal centro e vedrete formarsi dei golosi cerchi concentrici. Al momento di infornare non scrollate troppo le teglie altrimenti il lavoro va a farsi benedire.
Infornate a 180° per 40 minuti, se mettete il ventilato ne bastano 20, ma fate la prova stecchino.
L'impasto a crudo














Appena sfornate




















Xoxo

venerdì 28 ottobre 2011

Big-polpetta

Hi everybody! Today I feel quite british ^^ however...ho una nuova ricettina per voi.

Ingredienti:
verza
carote
fiocchi di soia
cipolla
farina di ceci
grana
sale

Procedimento:
Lessate le verdure e tagliatele fini, ma lasciandole abbastanza grossolane. Nel frattempo fate cuocere i fiocchi di soia come al solito, cercando di asciugarli il più possibile. Mescolateli alle verdure, unendo il sale e la cipolla. Girate e non preoccupatevi se il composto risulta farinoso. Mettete anche abbondante grana grattuggiato e la farina di ceci finchè ottenete un composto come quello per fare le polpette normali. Formate delle palline (a me oggi piaceva l'idea di fare delle polpette un po' più grosse, quindi big-polpetta) e mettetele su una teglia. Fate cuocere in forno finchè non vi verranno belle dorate. ottime calde e fredde.



Xoxo

mercoledì 26 ottobre 2011

Halloweenella

Ossia una ciambella per Halloween, semplicemente perchè contiene la zucca :)
Come al solito: facilità estrema, ottimo risultato ;)

Ingredienti:
zucca
verza
uova
cipolla
olio
pan grattato
sale
rosmarino
grana

Procedimento:
Tagliate, lavate e mettete a cuocere la verza e la zucca dopo aver fatto soffriggere la cipolla. Non stracuocetele perchè poi vanno passate in forno. Amalgamate il tutto in un recipiente e lasciate raffreddare. Nel frattempo oliate uno stampo da ciambella e cospargetelo con il pan grattato. Poi unite le uova e mescolate bene. Versate nello stampo e mettete in forno per mezz'ora a 180°. Fate comunque la prova stecchino.Lasciate raffreddare un momento e girate la ciambella su un piatto. Cospargetene la superficie con gel grana grattugiato e mettete sotto il grill finchè non avrà fatto la crosticina. E bon appetit!

Xoxo

lunedì 24 ottobre 2011

This must be the movie!



Povera Italia: sempre a lamentarci. Va bene, spesso abbiamo ragione, ma a volte abbiamo sott’occhio dei veri e propri gioielli e non ce ne rendiamo conto abbastanza forse. È il caso di “This must be the place” di Paolo Sorrentino. Regista italiano, produzione italo-franco-irlandese: un nostro prodotto comunque. E, per fortuna, si colloca al secondo posto tra i film più visti del fine settimana (anche se sapere che al primo posto c’è Matrimonio a Parigi mette un po’ di tristezza) e viene proiettato anche nelle poche sale rimaste qui a Pavia, motivo per cui non è nemmeno necessario prendere la macchina per andare fino al multisala più vicino per vederlo. Nonostante questo merita un po’ di pubblicità, un po’ di pubblicità in più rispetto a quella che già è stata fatta.
Perché andare a vedere questo film e spendere i soldi del biglietto? Le ragioni sono molteplici. Non è necessario parlare della trama, che si può reperire su qualsiasi sito internet, ma si può dire molto del confezionamento dell’opera.
Prima di tutto il protagonista: Sean Penn. Da anni è una garanzia di ottima qualità di una pellicola (basti pensare anche solo al recentissimo Milk), ma questa volta ha dato davvero il meglio di sé. Il suo non è un ruolo facile, i rischi non erano pochi: scivolare nel grottesco, finire nel ridicolo, sconfinare nel deprimente solo per citarne alcuni. Invece la sua è un’interpretazione magistrale, tanto che, forse, definirla da Oscar è riduttivo. In ogni momento, ad ogni movimento o espressione è in grado di mostrare il proprio spaesamento rispetto al mondo che lo circonda, e questo in qualunque circostanza, anche in quelle che dovrebbero risultargli più famigliari. Un personaggio un po’ naif, un Peter Pan moderno che sceglierà di abbandonare la sua isola che non c’è. Ma, ovviamente, non è solo e nella recitazione ogni attore ha dato il massimo.
Secondo: le battute e i dialoghi. C’era anche qui un grande rischio: quello di premere troppo sulla pateticità (intesa come pathos) o di sottolineare i momenti tristi (la trama, si sa, non è delle più allegre); invece il risultato ottenuto è l’opposto. Tutto il film è pervaso da una brezza di leggerezza e spensieratezza, come se venisse emanata dal protagonista stesso e non sono pochi i momenti in cui il pubblico in sala è portato a ridere spontaneamente, senza la necessità di battute ricercate o di cadere nell’umorismo più becero. Ritengo che sia una delle caratteristiche più gradevoli del film.
Per concludere le scelte riguardo alla fotografia e alla musica. Il titolo viene dall’omonima canzone dei Talking Heads, il film parla di un ex rockstar, eppure c’è pochissima musica all’interno della pellicola. Sono pochi i momenti accompagnati da una colonna sonora e solo quelli decisivi, quelli in cui sta avvenendo qualche svolta. Potrebbe sembrare strano, abituati come siamo ad avere la theme song anche nei servizi del telegiornale, invece questo silenzio regala un po’ di quella estraneità e inadeguatezza provati dal protagonista. E la fotografia è improntata sullo stesso principio, a volte quasi a voler congelare gli istanti, come a rendere dei veri e propri scatti fotografici. Sembra in alcuni passaggi di sfogliare un album di fotografie (cosa che con l’avvento delle macchine digitali non siamo più abituati a fare) e di ritornare in una condizione di non-tempo in cui si potrebbe collocare tutta la vicenda, anche se non mancano i rimandi diretti alla nostra situazione storica.
Insomma, vi devo dire qualcos’altro per convincervi?

Xoxo